Didattica virtuale, i nuovi scenari

Si stima che l’emergenza Covid-19 abbia costretto 1,2 miliardi di giovani e giovanissimi a rinunciare a un’esperienza scolastica tradizionale.
È così che la didattica digitale è diventata più che mai attuale, anche se troppo spesso il suo senso è stato mal interpretato. Se lo smartworking il più delle volte è diventato semplicemente “lavoro remoto”, anche l’e-learning rischia di ridursi alla sola didattica a distanza.
Quali sono le applicazioni della tecnologia in ambito scolastico? Quali le sfide da affrontare e i nuovi scenari?

Una nuovo ambiente digitale

Il settore della formazione attraversa un momento di profonda trasformazione. La spinta verso il digitale legata all’emergenza ha richiesto lo sviluppo di competenze coerenti e adeguate. È perciò necessaria una profonda revisione nell’approccio didattico. Secondo gli esperti, il miglioramento dell’esperienza digitale passa per due strade maestre: da una parte la semplificazione e l’accessibilità alla tecnologia, dall’altra un maggiore coinvolgimento degli studenti.
È questa la sfida che devono fronteggiare gli sviluppatori.

Semplificazione e gamification

Partiamo dalla competenza tecnologica. Non tutti hanno la stessa conoscenza degli strumenti e questo è il primo ostacolo. Servono piattaforme disponibili sulla più vasta gamma di dispositivi possibile e che siano intuitive nell’utilizzo.
Se per il primo punto si tratta solo di un aspetto di ottimizzazione tecnica, per il secondo la sfida non è così semplice. L’innovazione in questa direzione si chiama “gamification”. È risaputo che l’interfaccia grafica condiziona la user experience in modo significativo. L’utilizzo di elementi tipici del game design in contesti diversi dal gioco sembra perciò la via per rendere il momento di apprendimento più intuitivo, aumentandone parallelamente il livello di partecipazione.

Feedback sensoriale

Caricare online una lezione o proporla agli studenti dal vivo, dà spesso risultati non soddisfacenti ai fini dell’apprendimento. Si tende a ricreare una brutta copia di una lezione in presenza. Il fatto è che in una lezione tradizionale, anche se non ce ne rendiamo conto, parte dell’apprendimento passa attraverso il contesto. La nostra mente è influenzata da quello che ci circonda. Non solo le altre persone, ma anche gli oggetti come i banchi e il quaderno degli appunti. La mente tende ad associare l’ambiente al suo scopo. La mancanza di feedback sensoriali, o la loro percezione sfalsata, condiziona perciò l’apprendimento stesso.
Da qui l’idea di sviluppare una realtà virtuale immersiva, capace di portare l’esperienza di apprendimento online a uno step successivo. Degli ambienti virtuali che imitano il mondo reale e permettono di interagire attraverso un avatar. Sono molte le realtà digitali stanno investendo proprio su questi aspetti, con risultati eccellenti.

“The Portal ha sviluppato una tecnologia che permette agli utenti di muoversi liberamente all’interno della realtà virtuale proprio come se si trovassero nella vita reale. L’utente utilizza i movimenti naturali del proprio corpo per interagire con il mondo circostante e con gli altri utenti che stanno condividendo l’esperienza. Eliminando l’uso di controller e di periferiche esterne, gli utenti si possono vedere e toccare all’interno dello spazio virtuale e non c’è alcun tempo di apprendimento dei comandi. Dai dati ottenuti emerge che l’apprendimento in realtà virtuale è circa il 70% più rapido rispetto ai metodi tradizionali di training.”

 

Alessandro Martire, CEO The Portal

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